Il Re parla al pubblico

Giorgio Vi parla al pubblico, il discorso che annuncia la guerra

Re Giorgio VI parla al pubblico

Nei filmati che ti propongo oggi, Re Giorgio VI, finalmente parla al pubblico, determinato a tenere alto il morale degli inglesi durante la seconda guerra Mondiale. Nel precedente post grazie a degli spezzoni del film “Il discorso del Re”, abbiamo visto quali esercizi e trucchi furono utilizzati dal coach del sovrano balbuziente.

Vantaggi e svantaggi del discorso radiofonico

In questi due filmati è interessante ascoltare il discorso radiofonico originale dell’annuncio della guerra e la ricostruzione fatta nel film . Quando uno parla al pubblico in radio ci sono difficoltà aggiuntive e qualche vantaggio.

Discorso Originale (in inglese)

Versione cinematografica (in italiano)

La qualità vocale

Da una parte l’uso della voce diventa ancora più importante, è necessario: curare l’articolazione dei suoni, la dizione, le pause, il ritmo, ... Errori in questo campo possono risultare in un discorso poco comprensibile. Il pubblico quando non capisce bene, non solo può smettere di ascoltare, ma, ancora più grave, può fraintendere. D’altra parte quando uno parla al pubblico senza vederlo, può avere meno paura (non è così per tutti, ma per molti sì). Cosa più importante, può essere assistito da un volto amico, che suggerisca un ritmo adeguato o variazioni vocale, senza però aggiungere ansia all’ansia.

I problemi di Re Giorgio erano che il popolo inglese lo aveva già sentito parlare (un disastro). Inoltre succedeva a due grandi oratori: il padre e il fratello che aveva abdicato. Quindi partiva da una condizione di svantaggio: Il pubblico aveva forti aspettative negative.

Soffrendo di una balbuzia grave, non poteva certo assumere uno stile disinvolto, con voce carica di emozione e risolutezza. Riuscì comunque a trovare uno stile adatto a se stesso e al discorso.

In fondo è sempre questa la soluzione, non fare ciò che in astratto dovresti, ma ciò che in concreto è più adatto. Per riuscire a pronunciare bene le parole e non incespicare, parlò con molta lentezza, dando una impressione di partecipazione empatica alle sofferenze che avrebbe incontrato il popolo inglese. La cadenza lenta e solenne attira l’attenzione e insieme al testo, da un’impressione di serietà e concretezza ben lontana da quella dei leader della parte avversa.

Il testo

Aristotele sosteneva che la persuasione quando uno parla al pubblico, ha tre chiavi Ethos, Phatos, Logos. In questo discorso vengono ben giocate tutte e tre in solo 400 parole e poco più di cinque minuti! Non male se si pensa ai tanti sproloqui di tanti politici attuali.

Phatos

Pathos è l’appello alle emozioni, di solito collocato all’inizio e/o alla fine di un discorso. Infatti le prime parole del discorso sono:

In quest’ora grave, forse la più fatidica della nostra storia, inviò a ogni famiglia della mia gente, sia in patria che all’estero, questo messaggio, espresso con la stessa profondità di sentimento ad ognuno di voi, come se fossi in grado di varcare la soglia di casa vostra e parlarvi di persona

Per capire quanto sia forte questa apertura bisogna pensare allo stile distaccato e impersonale apprezzato sia dalla cultura inglese che, in particolare, dalla casa reale di quel paese.

In chiusura ritroviamo un appello al Phatos:

Il compito non sarà facile. Ci potranno essere giorni bui davanti a noi, e la guerra non si limiterà al campo di battaglia, (di nuovo un appello all’Ethos) ma possiamo fare solo il giusto, come vediamo il giusto, … 

Ethos

Per avere Ethos chi parla deve essere credibile o avere l’autorità, come in questo caso, per apparire coerente nel condividere alcuni valori etici e morali con il pubblico. I valori espressi sono:

Amore per la pace

Più e più volte, abbiamo cercato di trovare una via pacifica per risolvere le differenze tra noi e quelle che ora sono nostri nemici, ma è stato invano

Amore per la libertà e la giustizia

(se prevalessero i principi dei nostri avversari), i popoli del mondo saranno mantenuti in schiavitù della paura, e tutte le speranze di pace stabile e della sicurezza, di giustizia e libertà, tra le nazioni, sarebbe finita. 

Logos

Il Logos ha a che vedere con la logica (o la sua simulazione) del discorso, come le conseguenze sono legate alle loro cause. Qui si tratta di argomentare l’inevitabile necessità di entrare in guerra:

Siamo stati costretti in un conflitto, perché siamo chiamati, … ad affrontare la sfida di un principio che, se dovesse prevalere, sarebbe fatale … Si tratta di un principio che consente a uno Stato … di ignorare i trattati e le promesse solenni, che sancisce l’uso della forza …  contro la sovranità e l’indipendenza di altri Stati.  Tale principio, spogliato di ogni travestimento, è sicuramente la semplice dottrina primitiva che la forza è diritto,

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