vergogna public speaking

Che c’entra la vergogna con innovazione, cambiamento e Public Speaking?

Vergogna e Public Speaking

Che relazione c’è tra vergogna e  public speaking e tra vulnerabilità e vergogna? Ci risponde  Brené Brown con due dei più visti filmati di TED di tutti i tempi. Il primo ha fatto 40 milioni di visualizzazioni tra TED e  youtube. Il secondo dieci milioni sempre tra TED e youtube. La cosa più impressionante è che il primo video girava sul, meno noto e meno seguito, circuito di TEDx dove i migliori sono visti da circa 200.000 persone.

Questa ricercatrice texana, professore all’Univ. di Huston, è cresciuta in una cultura familiare da “dura”. Sostiene che il motto di famiglia fosse “lock end load” (si può tradurre a senso in “pronto a sparare”). Ha avuto l’idea di studiare come si potesse sconfiggere la vulnerabilità, arrivando alla conclusione che non è il caso. I video sono pieni di spunti interessanti. Ad esempio sostiene che, mentre stava diventando famosa ,cercava in ogni modo di rimanere sotto la portata dei radar. É un tema di cui abbiamo già, parzialmente, trattato parlando di cervello rettile. Questa parte del nostro cervello, nel suo cieco e istintivo comportamento auto-protettivo, non solo cerca di impedirci di esporci ma anche di crescere e diventare “troppo visibili”.

Vulnerabilità e debolezza

Dopo anni di studio Brené Brown è arrivata alla seguente conclusione: la diffusa opinione che vulnerabilità e debolezza siano due lati della stessa medaglia è totalmente errata, anzi. Sostiene, e la puoi ascoltare nel secondo video che trovi qui sotto, che:

I define vulnerability as emotional risk, exposure, uncertainty. It fuels our daily lives. And I’ve come to the belief –this is my 12th year doing this research –that vulnerability is our most accurate measurement of courage –to be vulnerable, to let ourselves be seen,  to be honest.

Definisco la vulnerabilità come il rischio emozionale, esposizione, incertezza. È il carburante della nostra vita quotidiana. Sono giunta alla conclusione, dopo dodici anni di ricerca, che la vulnerabilità sia la più accurata misura del coraggio, essere vulnerabili, ci permette di essere visibili, di essere onesti.

Vulnerabilità, creatività, innovazione e cambiamento

A seguito del grande successo dei suoi filmati la professoressa è stata invitata a convention di grandi aziende, dalle sue parole:

Una delle cose strane che mi sono capitate … sono le proposte che ho ricevuto per parlare in pubblico – venivano  … perfino dalle società di Fortune 500. La maggior parte delle chiamate andava più o meno così: “Ehi, Dott.ssa Brown… Vorremmo che venisse a tenere un discorso da noi. Ma gradiremmo se non menzionasse le parole vulnerabilità e vergogna”. Di cosa vorreste che vi parli? Rispondono principalmente … : innovazione, creatività, e cambiamento. Ma lasciate che vi dica … che la vulnerabilità è generatrice di innovazione, creatività e cambiamento. Creare è realizzare qualcosa che non è mai esistito prima. Non esiste nulla di più vulnerabile. Essere capaci di adattarsi al cambiamento, è questa la vulnerabilità.

Cos’è la vergogna

Quando non riusciamo ad accettare le nostre vulnerabilità subentra la vergogna, dice ancora la Brown:

Noi stessi.La vergogna comporta due cliché -“mai buono abbastanza”e, se il primo non funziona,”chi ti credi di essere?”. La cosa da capire sulla vergogna è che non si tratta di colpa.La vergogna ha a che vedere col proprio io; la colpa con il comportamento.Vergogna è dire “sono sbagliato“. Colpa è dire “ho fatto qualcosa di sbagliato”. Quanti di voi, se mi aveste fatto del male, riuscirebbero a dire: “Mi spiace, ho fatto uno sbaglio”? Quanti di voi sarebbero disposti a farlo? Colpa: Mi spiace, ho fatto uno sbaglio.Vergogna: Mi spiace. Sono io quello sbagliato. C’è un’enorme differenza tra vergogna e colpa.

Nel seguito del discorso viene poi spiegato come la  vergogna sia associata a molti comportamenti e stati psicologici poco piacevoli al contrario della colpa che  è inversamente associata a queste cose.

e il public speaking?

La Dott.ssa Brown non parla direttamente di vergogna e Public speaking. É difficile però pensare a qualcosa che, come il parlare in pubblico, possa: farti sentire vulnerabile,  che abbia bisogno di creatività, di rapido adattamento ai cambiamenti ed eventualmente farti vergognare come un cane,. Penso che tutti, ma proprio tutti, i suggerimenti di questi due superbi filmati siano preziosi. Sia i contenuti che i video in sè. É interessante, ad esempio, il confronto tra il primo e il secondo filmato. Nel primo la sua paura è palpabile, si sente che ha la bocca secca e in certi momenti che si forza per svelare alcuni aspetti di se che preferirebbe tenere nascosti. Ciò nonostante, anzi, proprio per questo il primo filmato, pur più acerbo nei contenuti e nei modi, ha avuto cinque volte più visualizzazioni del secondo quasi perfetto. Tono giusto, pause perfette, corretta alternanza di momenti divertenti e “drammatici”, ma meno “vero”. (nelle prime righe o qui trovi il link al primo filmato mentre quello visibile è il secondo)

Sono molto contento che oggi sempre di più, la paura in pubblico, sia considerata come qualcosa da accettare e sfruttare. Quando ho scritto il libro “Davanti a tutti, manuale di public speaking”  ero timoroso di esprimere questa mia convinzione maturata in tanto anni di affiancamento e formazione di persone che parlano in pubblico. Non fosse stato per il fatto che fosse stato dimostrato in uno studio pionieristico che la paura non va repressa ma “deviata”, sarebbe stato molto più difficile sostenere questo punto di vista fuori delle aule di formazione.

Se vuoi approfondire le tue capacità di parlare in pubblico perchè non provi un ciclo di cinque sessioni individuali a un prezzo eccezionale? Ne vale la pena!

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