Nuove tecnologie e public speaking

Nuove tecnologie e Public speaking

Nuove tecnologie e Public Speaking: startup e ricercatori cominciano a occuparsene.

Fino a oggi se si escludono proiettori, microfoni e poco altro, parlare in pubblico era un’arte pre-tecnologica, oggi sembra che ci sia una grande attività su questo tema, Vediamo due esempi molto particolari:

Realtà Virtuale per allenarsi a parlare in pubblico

La sfida più frequente nella formazione al parlare in pubblico è la … mancanza di un vasto pubblico. A meno che la misura richiesta non sia di imparare a fare interventi davanti a 5, 10, 20 persone in un’aula, ci si trova sempre a simulare una situazione più impegnativa. Serve, ma meglio sarebbe provare davanti a 50, 100, 1000 persone in una grande sala, con palco, microfono, ecc. .

Lo stesso pensiero devono averlo avuto i fondatori di  VirtualSpeech, una startup inglese che ha ideato un sistema in realtà virtuale per allenarsi a parlare in pubblico. Si possono scegliere diversi scenari realistici (sala conferenze, sala riunioni, funerale, matrimonio, ecc.), caricare le proprie slide e avere delle reazioni dal pubblico animato. Al momento è disponibile la versione gratuita, che non da una visione tridimensionale, ha breve sono attese le versioni business, a partire da 35 sterline la settimana. Per chi voglia fare una prova, oltre a scaricare l’app (esiste in versione Android o iPhone) deve avere o acquistare un supporto per il telefono che fungerà da visore virtuale. Anche qui buone notizie, le recensioni online assicurano che si può risparmiare rispetto alla molto pubblicizzata apparecchiatura di Samsung Samsung Gear VR, ottima ma 124,97€ sono tanti.
Per fare una prova,  la soluzione più economica, in cartone, è la Google Cardboard, con 14,99€ è fatta, in realtà se ne possono spendere meno di sei ma sembra che il colore nero di questa versione limiti disturbi legati alla luce riflessa, come dice una recensione “grezza ma funziona”.
Se invece hai già deciso per la VR (Realtà Virtuale), puoi provare questo visore View-Master Virtual Reality, secondo le recensioni il miglior rapporto qualità/prezzo (34,99€).

La visione delle immagini per i due occhi separate non rende giustizia ma qui c’è la demo.

Sull’efficacia non mi pronuncio ancora, l’impatto emotivo di una folle è un’altra cosa, ma come simulazione, perché no? Comunque è l’inizio di un trend di interesse delle nuove tecnologie per il Public Speaking.

Discorsi automatici

A prima vista questo progetto sembra folle, ma forse è il futuro. In poche parole Valentin Kassarnig, della University of Massachusetts, ha inventato un programma di intelligenza artificiale che scrive discorsi politici (americani) che sono simili a quelli reali in modo inquietante. Questo ricercatore ha provato molti approcci diversi e per me mediamente misteriosi: PNL, n-grams, Justeson & Katz POS tag filter, recurrent neural networks, e latent Dirichlet allocation). Di fatto ha analizzato 4.000 discorsi, segmentandoli in 50,000 frasi di 23 parole medie, ha classificato gli argomenti e se il discorso era a favore o contro. In pratica il programma sceglie a caso le prime cinque parole estraendole da un campionario legato a una certa parte politica (Democratici e repubblicani) la sesta parole è selezionata per la probabilità cion cui compare nei discorsi con quell’inizio, poi la settima e le altre con lo stesso criterio. Per chi si vuole divertire, ha buone competenze informatiche non è esattamente come caricare una app!) e conosce bene l’inglese il programma è pubblico e lo trova qui.

La cosa buffa è che Kassarnig pensa che il suo programma non avrà un utilizzo pratico, ritenendo che un politico non si abbasserebbe mai così tanto … temo che abbia torto.

Insomma sembra proprio che il connubio nuove tecnologie e Public speaking sia solo all’inizio.

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