Formazione nelle PMI. post 1

Formazione nelle PMI, i dati ufficiali

Vorrei condividere qualche dato ufficiale e alcune idee stimolanti. Resto sempre un po’ perplesso quando leggo documenti UE o statistiche ufficiali sulla formazione. Ho l’impressione di vivere in uno strano universo parallelo dove la formazione delle risorse, in particolare la formazione nelle PMI (Piccole e Medie Imprese)  avviene con frequenze, modalità e problematiche completamente diverse da quelle dei rapporti europei. Non vorrei che le differenze tra la mia percezione del mercato della formazione e quella delle varie Commissioni Europee dipendesse dal semplice fatto che loro fanno un ragionamento sulle medie e l’Italia, ormai da molti anni compare solo e sempre come anomalia statistica, lì in fondo alla curva. Con una notevole eccezione: l’Italia è uno dei paesi europei con la più alta densità di Piccole e Medie Imprese, collocandosi subito dopo Repubblica Ceca, Portogallo e Grecia , con 60 PMI per 1000 abitanti.

Comunque i dati ufficiali aiutano a ragionare in una prospettiva un po’ più ampia di quella del rapporto formatore cliente.

In particolare vorrei proporvi questo rapporto sulla “Formazione nelle PMI: principali sfide”  redatto dalla direzione generale per l’Occupazione, gli affari sociali e l’inclusione della Commissione europea. Questo documento nasce dall’analisi di 50 casi di successo a livello Europeo e illustra una serie di soluzioni decisamente innovative, il che compensa il fatto che come molti di questi documenti sia stato reso pubblico con molto ritardo (è stato scritto a fine 2009) e che la traduzione sia … beh evitiamo commenti! 

Ma veniamo alle informazioni interessanti, perchè ce ne sono molte:

Primo fra tutti il progetto Enabler.  I precursori del progetto Enabler si prefiggevano lo sviluppo di strategie che potessero essere utilizzate per promuovere i programmi di apprendimentoe formazione nelle PMI. Il primo livello di innovazione è rappresentato dalla istituzione di una nuovo profilo aziendale l’”abilitatore”.  Tutto è partito dalla constatazione che si incontrano molti ostacoli all’introduzione della formazione permanente nelle PMI.  L’idea è che le soluzioni di sviluppo del personale, che sono complesse, «non possono essere organizzate dall’alto ma devono essere sviluppate dal basso» (citazione tratta dal sito web del progetto). A fronte di tale realtà è stata creato il nuovo ruolo dell’ l’abilitatore nelle PMI: “L’abilitatore è… un dipendente della PMI che, tramite un pacchetto formativo, acquisisce la responsabilità di agire ai fini dello sviluppo funzionale della PMI
tenendo conto delle competenze del personale e delle esigenze formative. L’abilitatore non è necessariamente un esperto di formazione e convalida ecc. ma ha competenze sufficienti
a gestire  e reperire gli strumenti formativi adeguati all’interno o all’esterno dell’azienda”, pur continuando a fare affidamento su consulenti esterni per le questioni più complicate.

Il punto chiave è che l’abilitatore riceva una formazione molto specifica e mirata grazie al pacchetto formativo.

In cosa consiste(va) il pacchetto formativo? (era dispobibile online ma non è reperibile reperirlo all’indirizzo indicato dal documento 🙁 . Comunque si tratta o si trattava di manuale arricchito con un set complementare di oggetti e immagini e di un’area chat online, in cui abilitatori ed esperti condividono idee ed esperienze.

I contenuti di questo pacchetto formativo sono:

  • Valutazione delle esigenze formative, con un modulo onlione a supporto dell’analisi delle competenze»
  • Tipologie di risorse formative .
  • Formazione interna, che concerne il collegamento delle esigenze formative con le risorse formative disponibili in una determinata azienda e il loro buon funzionamento.

In un certo senso, si tratta di un approccio che spinge le PMI verso  l’emancipazione e l’auto-sviluppo .

Se voi approfondire l’argomento la puoi scaricare qui: [gview file=”https://www.formatorionline.com/wp-content/uploads/2014/05/184878_2009_3991_GUIDE_FOR_TRAINING_IN_SMES_IT.pdf”].

 

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